QUESTURA DI MILANO CONFERMA L'ORIENTAMENTO DEL TRIBUNALE DI REGGIO EMILIA: IL CONIUGE DELLO STESSO SESSO DI UN CITTADINO EUROPEO HA IL DIRITTO DI RISIEDERE LEGALMENTE IN ITALIA

Comunicato stampa dell'associazione radicale Certi Diritti

Roma, 31 agosto 2012

Il 30 agosto 2012 la Questura di Milano ha rilasciato, nello stesso giorno in
cui è stato richiesto, il permesso di soggiorno al coniuge serbo dello stesso
sesso di un cittadino italo-canadese in base alle norme sulla libera
circolazione dei cittadini europei e i loro famigliari.

Adrian e Djiordje si sono sposati in Canada nel 2009 ma da qualche tempo
risiedono in Italia. Seguiti dall'Associazione Radicale Certi Diritti hanno
presentato la richiesta di permesso di soggiorno alla Questura di Milano, che
già lo aveva concesso nel maggio scorso ad una coppia seguita da Rete Lenford,
ottenendone l'immediata consegna.

L'orientamento della Questura è così stato confermato: il coniuge dello stesso
sesso, a prescindere dal non riconoscimento del matrimonio contratto all'
estero, ha comunque il diritto di risiedere regolarmente in Italia perché
considerato famigliare di cittadino comunitario in base alle norme sulla libera
circolazione in Europa, recepite in Italia con il d.lgs. n. 30/2007, e ai
pronunciamenti della Corte europea dei diritti dell'uomo sull'argomento.
Ricordiamo, infatti, che le linee guida emanate dalla Commissione europea per
una migliore trasposizione della direttiva sulla libera circolazione, n.
2004/38 (COM 2009 - 313), sottolineano che "ai fini dell'applicazione della
direttiva devono essere riconosciuti, in linea di principio, tutti i matrimoni
contratti validamente in qualsiasi parte del mondo", mentre vengono
espressamente menzionate le sole eccezioni dei matrimoni forzati e dei
matrimoni poligami.

Inoltre l'art. 9 della Carta europea dei diritti fondamentali, in vigore dal 1
dicembre 2009 in quanto recepita dal Trattato europeo di Lisbona, individua in
capo a ogni persona "il diritto di sposarsi e di costituire una famiglia",
senza più richiedere il requisito della la diversità di sesso, come invece
faceva l'art. 12 della Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo.

Yuri Guaiana, segretario dell'Associazione Radicale Certi diritti dichiara:
"La decisione della Questura di Milano rinforza la sentenza del Tribunale di
Reggio Emilia che nel febbraio scorso, per la prima volta in Italia, aveva
decretato, in accoglimento del ricorso dell'Associazione Radicale Certi
Diritti, il rilascio del permesso di soggiorno per un ragazzo uruguayano
regolarmente sposato in Spagna con un italiano. La Questura di Rimini, che dal
17 maggio 2012 sta bloccando il rilascio del permesso di soggiorno ad un
cittadino cubano sposato in Spagna da un italiano, dovrebbe prendere esempio.
Sarebbe anche ora che questa contraddizione per la quale si rilasciano permessi
di soggiorno per motivi famigliari a coniugi dello stesso sesso, senza che il
loro matrimonio contratto all'estero venga riconosciuto in Italia si risolva
con il ritiro della Circolare Amato del 2007 n. 55 che vieta ai Comuni la
trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso contratti all'estero
anche da cittadini italiani per ragioni di 'ordine pubblico', materia peraltro
non applicabile al diritto di famiglia come ribadito ripetutamente dalla Corte
di Cassazione. E' tempo che il governo permetta ai coniugi dello stesso sesso
di vedere pienamente riconosciuto il proprio stato civile in Italia".

Pubblicato da Lorenzo Bernini
Fonte: http://www.certidiritti.it/notizie/comunicati-stampa/item/1569-questura-
di-milano-conferma-lorientamento-del-tribunale-di-reggio-emilia-il-coniuge-
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