Nuova Tunisia: Libertà Si, ma non per i gay

Nella 'nuova' Tunisia 'democratica': al bando Gayday, la rivista omosessuale Gayday magazine.  

Durante un'intervista alla emittente televisiva "TnMedias", il ministro per i dirtti umani ha sostenuto che "la libertà di espressione ha dei limiti"

Tante le cose cambiate nella nuova Tunisia, quella della "Rivoluzione dei Gelsomini". Ora anche la comunità omosessuale ha il coraggio di uscire allo scoperto con una rivista, "Gayday magazine", "La prima rivista gay dalla Tunisia", come si legge nella home page del blog arabo. Ora tutti hanno il diritto di esprimere il proprio orientamento sessuale, oppure no? 
Libertà repressa. Sulla questione si è esperesso, Samir Dilou, del partito islamico Ennahda, eletto ministro per i diritti umani, dopo le prime libere elezioni nella Tunisia "democratica". Durante un'intervista alla emittente televisiva "TnMedias", il ministro ha sostenuto che «la libertà di espressione ha dei limiti (…) gli omosessuali sono cittadini, ma devono rispettare le linee rosse disegnate dalla nostra religione, dalla nostra tradizione e dalla nostra civiltà». Il ministro ha dichiarato, inoltre, che «le perversioni sessuali non sono certo un diritto umano, gli omosessuali dovrebbero farsi curare» e, di conseguenza, non sono ammissibili riviste come Gayday magazine. Omofobia "moderata". La linea censoria di Samir Dilou va inscritta in una tradizione 
culturale, tipica di molti Paesi arabi e africani, decisamente omofoba, al punto da ricorrere, a seconda degli Stati, a punizioni corporali, carcere, tortura o pena di morte per chi viene riconosciuto come omosessuale. In tale contesto, la posizione del ministro tunisino è decisamente moderata e si spera che gli effetti della "Primavera araba" si facciano sentire sul lungo periodo, portando al pieno riconoscimento del diritto di espressione per tutti, indistintamente. (di Giovanna Fraccalvieri)


Fonte: New Notizie e gaynews
Pubblicato da Centro Milk Verona GLBT Verona