La questura ritarda la notifica. K., omosessuale, rischia l’espulsione


Il giovane marocchino aveva chiesto la protezione internazionale perché nel suo paese, per il suo orientamento sessuale, rischia la libertà e la vita. Interviene l’Alto commissariato per i rifugiati, che chiede chiarimenti alla Questura di Bologna
K.A.H. è un giovane marocchino omosessuale. Si trova in Italia da prima del 2009; era finito in carcere per detenzione di stupefacenti; quando è uscito, ha chiesto la protezione internazionale perché nel suo Paese rischia la libertà e la vita a causa del suo orientamento sessuale.
K.A.H. rischia però di non poter rimanere in Italia: i suoi legali, Raffaele Miraglia e Barbara Spinelli, puntano il dito contro una mancata notifica da parte della Questura: “Il caso è frutto della pervicace omissione di compiere un atto dovuto da parte di qualche poliziotto dell’Ufficio Asilo della Questura di Bologna (doveva fare una notifica) e dell’omissione da parte del Tribunale di Sorveglianza di prendere in esame la richiesta di sospensiva dell’espulsione inoltrata con l’appello del 20 aprile 2011″.
Gli avvocati avvertono che ieri sera è intervenuto l’Alto commissariato per i rifugiati (Unhcr), che ha richiesto notizie in Questura. Questa mattina è stato inoltrato un ricorso urgente alla Corte europea dei diritti dell’uomo, la quale ha già richiesto all’Italia di fornire copia della decisione con cui è stato concessa la protezione umanitaria al cittadino marrocchino.
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