David Kato, attivista GLBT in Uganda, ucciso a martellate



Il suo volto e il suo indirizzo erano apparsi nella prima pagina del “Rolling Stone”, giornale Ugandese che nulla ha a che fare con l’omonimo giornale Inglese. In quell’articolo intitolato “HANG THEM” (impiccateli) comparivano centinaia di foto e relativi indirizzi di persone gay, lesbiche e transessuali. Alcune attive nella difesa dei diritti GLBT altre semplicemente segnalate in quanto “sessualmente deviate”.
Ieri, 26 Gennaio 2011, alle ore 13.00 un uomo ha fatto irruzione nel suo appartamento e lo ha ammazzato con due colpi di martello.
David era uno degli avvocati che avevano preso parte attiva alla battaglia legale contro il giornale e che in seguito è stata vinta.
Il motivo per cui il suo volto era in prima pagina in quel giornale è da attribuirsi al suo impegno totale nella causa della difesa dei diritti delle persone gay lesbiche e trans, sopratutto contro la famigerata “Antihomosexuality Bill” il disegno di legge, attualmente sotto commissione di revisione parlamentare, che imporrebbe la pena di morte per le persone LGBT in determinate circostanze mentre criminalizza tutte le persone gay lesbiche e trans e chiunque, venendone a conoscenza, non segnali alle forze dell’ordine entro 24 ore di conoscere “simili persone”.

L’ esame parlamentare di questa legge è prevista per il 18 febbraio e il disegno di legge dovrebbe essere esaminato per l’inzio di Maggio. Era a questo che stava lavorando, fra le altre cose, David.
Questo orrendo omicidio si aggiunge al timore che gli ugandesi LGBT regolarmente devono affrontare temendo per la propria sicurezza in un paese che li bracca come fossero animali.
Brenda Namigadde, una richiedente asilo nel Regno Unito perseguitata nel suo paese in quanto lesbica, proprio ieri ha ricevuto un messaggio minaccioso da MP DAVID BAHATI, l’autore della famigerata legge contro l’omosessualità, in cui la ammoniva di “pentirsi”, di tornare in Uganda.
” Brenda è la benvenuta in Uganda, se abbandona e si pente per il proprio comportamento. Qui in Uganda l’omosessualità non è un diritto umano. E ‘un comportamento che può essere ignorato però. Non vogliamo che Brenda abbia dipinto un’immagine sbagliata dell’ Uganda, noi non molestiamo gli omosessuali”.
No. Non li molestano.
Li uccidono.
Firma la petizione contro la legge AntiGay.
http://www.avaaz.org/it/uganda_rights/?cl=476989032&v=5386